sabato 28 gennaio 2017

19 TAPPA

Alle 8 accendono le luci, inizio a preparare le cose, quando scendo in cucina incontro El José de Málaga, guardandomi mi dice che ha fatto il turno di notte, è uscito alle 6 e mezza da Portomarín. Qui arriva verso le 8 ed un quarto. Ci sono anche l'ungherese, l'italiano e la bambina cinese. Stanno mangiando pane, wurstel,formaggio y embutidos. Mi mangio un arancia, un po'di cioccolato e mi bevo una bottiglia d'acqua, dieci per le nove sono in strada. Come sempre non vedo pellegrini, so che qualcuno è avanti, molti sono dietro. La prima pausa la faccio dopo un paio d'ore, tutto ok. Le varianti dei paeselli attraversati oggi sono sempre le solite, tutto chiuso e cani sciolti. Nulla di nuovo. Per fortuna, verso le 12 incontro un bar aperto, entro e ci sono già José ed un Argentino. Stanno mangiando un mega panino, ne prendo uno de lomo y queso, lungo circa 40 CM, a treeuriemezzo. Ne mangio la metà al Bar, l'altra me la porto per più tardi. Mi bevo il caffè del giorno e mi prendo un Aquarius de naranja. Dopo una mezz'ora di sosta riparto assieme a José, abbiamo lo stesso passo, mi parla di cammini,di politica di religione. Facciamo pausa a Palas de Rey e poi, ogni ora,facciamo almeno 10 minuti di pausa.
A Palas mi prendo un té, gli pago la birra, usufruisco di tapas gratis e dei bagni. Per uscire da Palas il cammino zizzaghea senza senso, prendiamo la strada e incontriamo ugualmente le frecce gialle. Piove e smette, ma oggi non metto mai il poncho. Per fortuna non è mai molto forte, telefono e documenti sono al sicuro nelle borse di plastica. I gtex fá il suo lavoro più che bene. A Casanova facciamo sosta all'Albergue municipal, un po' d'acqua, distendere un pò le gambe. L'hospitalera ci dice che ieri non è arrivato nessuno, ma loro devono stare lì fino alle 10, ci dice che non ferma molta gente perché è tutto chiuso, e se la gente non ha comida, è un problema.
Dopo la pausa riprendiamo a camminare,dopo 45 minuti incontriamo un bar che sembra aperto,nel dubbio entriamo, sembra una casa di qualche tempo fa, i signori, fedeli all'epoca che fu vestono ancora uguale, ci chiedono se vogliamo qualcosa, solo birra o bibita, caffè no, la macchina è scollegata, non passa molta gente così non la accendono. Comunque, José mi paga un Aquarius, riprendiamo la marcia ed inizia a piovere un po'più forte, tiriamo fino a Melide. Per me 32 km per lui son 40. Mando un SMS all'ungherese dicendogli che sono in un privato, costa uguale a quello della Xunta ma è tenuto molto meglio, le docce permettono un po' d'intimità, le camere sono nuove, è pulito e caldo. Come surplus c'è pure il WiFi gratis, macchina del caffè, cucina accessoriata, insomma non manca nulla. Quando arriviamo in stanza c'è una coppia spagnola mai vista, dopo circa 40 arriva l'ungherese e dopo poco tutta la banda di ieri, con la bambina cinese, la nonna, l'italiano etc. Saremo abbastanza anche oggi sembra.....

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