mercoledì 25 gennaio 2017

16 TAPPA

La notte passa tranquila, mi sveglio alle 5 per bisogno fisiologico ma poi ritorno nel calduccio del mio sacco a pelo.Alle 7 e 45 l'Ave Maria si sparge per l'albergue è la sveglia, di lì a poco sarà pronta la colazione. Mi preparo e vado a desayunar, c'è pane tostato,burro, marmellata di fragole o pesche, miele, nutella finta, caffè,latte, delle merendine confezionate e della spremuta d'arancia. Ci sono anche muslei e cereali. Arrivo per primo e comincio a mangiare arrivano subito anche gli altri due. C'è solo il cuoco, quello che mi dice San Francesco, davvero splendida persona. Tra una cosa e l'altra, tra fare due chiacchiere, lavarmi i denti, regalargli due bamboline tipiche messicane si fanno le nove, meglio partire. Oggi c'è il Cebreiro. La comodità dell'albergue è che in poco più di 10 km sei già sotto la webcam. La cosa meno divertente è che fa fresco e, la parte in penombra ha strati di ghiaccio che bisogna studiare bene come affrontare. Quando inizia la salita mi si avvicina il signore Australiano,va come un treno. Gli dico che me la prendo comoda, infine non ho fretta. Lo vedo correre verso la cima, è partito ieri, è ancora fresco 😁 . Prendo il mio passo, il panorama è fantastico, faccio qualche foto. Quando esco dalla penombra mi tolga la giacca, arrivo a La Faba, vedo un altro pellegrino che saluto, il bar è chiuso, ma ho tutto. Subito dopo il pueblo mi fermo a mangiare un arancio, mi rimetto lo smanicato, mangio pane e cioccolato e bevo abbastanza. Riprendo il cammino e, poco dopo mi scrive Oriano, chiedendomi se gli Hospitaleros sono proprio quelli del film, confermo in pieno. Continuo la camminata in salita,alle 11.41 dopo essermi fermato in un bar al Cebreiro per un buon tè verde, individuo la webcam dell'albergue de la Xunta de Galicia, è nella finestra più alta. Faccio uno screenshot al telefono e la mando ad Oriano. Subito dopo l'albergue c'è una salitina impegnativa tutta ghiacciata. Me la prendo molto comoda. Tiro fino al Alto do Poio. La salita che porta al bar è davvero tosta. Entro ed incontro l'australiano, sta finendo di bere un tè. Mi chiede come sto, gli dico más o meno, sono un po' stanco. Al bar mi fermo circa una mezz'ora, prendo un paio di Aquarius una bottiglia d'acqua e mi faccio preparare un bocadillo de jamón per il cammino. Alle 14,30 sono in strada un'altra volta. Se riesco ne faccio altri 13 fino a Triacastela. La signora del bar mi dice che il più è fatto. Le sorrido pensando, ok ma mancano ancora tredicikilometriostia. Me la prendo comoda, il sentiero costeggia la strada ma questa volta è discesa. Così un po' respiro. Poco dopo de O Biduedo o qualcosa di simile vedo che sono le tre e decido di mangiarmi la metà del panino comprato. Vedo altri pellegrini, sono 3 e sono orientali, di dove non saprei, ci salutiamo ed al Sasso al sole successivo mi fermo. Mi mangio con gusto il mezzo panino. Riprendo e mancano circa 10 km. Adesso si, abbasso il ritmo, mi copro per la digestione, e scendo tranquillo. Cammino bene, oggi voglio fermarmi nell Albergue della Xunta. All'inizio del pueblo. Ci arrivo alle 17, non c'è nessuno, ma. C'è un privato aperto, magari australiano è la. Mi fermo qui, do i soldi al comune....Chiedo se c'è la cucina,non c'è ma ci sono un paio di supermercati aperti, così ne approfitto per andare a comprare qualcosa di leggero per la cena. Nel frattempo mi mangio anche l'altra metà del panino gigante che avevo.sbrigo le faccende da pellegrino e mi.metto un po'di crema di aloe vera nei piedi e nelle gambe, davvero confortante. Se non arriva nessuno avrò l'albergue per me... Chissà.

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