giovedì 11 ottobre 2012

Tappa 17

Notte tranquilla, siamo in pochi in albergue. Siamo io, Claudio, Raffael, Javier e Nacho, oltre ad altri 5 pellegrini.
Con gli spagnoli decidiamo di cenare assieme, dopo una partita a mous, gioco tipico spagnolo che ci spiegano.
Il menù prevede pasta al tonni e pomodoro cotta da noi, e uova cotte da loro. Mangiamo come pellegrini affamati, in cinque un kilo di pasta e dodici uova.
Finito di mangiare 2 chiacchiere e sorrisi va a dormire.
Alle 7 e mezza ci alziamo solo noi italiani, al bar del albergue centro sociale dove siamo prendiamo un caffè, iniziamo a piovere così, prima di partire imbustiamo tutto e mettiamo il copri zaino.

Il cammino per la prima parte segue la statale, un cammino molto mentale quello delle mesetas, dopo Hospital de Orbigo si prende un bel sentiero su terra.
Si cammina bene, conosciamo Pierluigi, un francese partito da Le Puy.
Poi sosta al bar del centro sociale, piove e smette.
Incociamo delle signore del Messico,  Df e gli dico che mi piacerebbe accarezzare quelle terre.

Bel cammino, ci sono castagni e funghi.
Prima di Astorga ci fermiamo da David, un ragazzo spagnolo che vive lungo il cammino, gli parlo di Giorgio, sembra ricordarsi di lui. Parliamo della vita, di quello che Dio può attraverso ognuno di noi.
Ci abbracciamo fraternalmente prima di partire, lui mette al servizio del pellegrino quello che ha, prepara succhi o banane, caffè e zuppe. Se uno vuole gli lascia il donativo. Claudio si illumina, mi dice che è la vita che gli piacerebbe fare.

Ad Astorga mancano 6 km, arriviamo presto. All'ingresso del ponte che aiuta i pellegrini ad attraversare la ferroviaria mi trovo una mattonella con scritto Go Luca go.
Sorridiamo, con Claudio si diceva che l'avremo incontrata e, l'universo ha disposto così. La fotografo sorridendo.

Un boccone in piazza con empanadas de carne y una Kas de Lemon. Sento Michele per sapere dove hanno idea di dormire, ritrovo al primo albergue.
Prendiamo posto. Trovo subito Lucia, son felicissimo di rivederla. Appena entro in camera tolgo le scarpe, ho le calze bucate, faccio una foto e poi le butto, mi hanno accompagnato per 3 cammini. Grazie.
Lascio anche il bastone, regalo a Claudio il cappello di paglia, l'arnica ed un mandarino.
Poi andiamo per la città. Un giro verso la Cattedrale e Palazzo Gaudì.
Aspettiamo gli altri. Arrivano Michele, Aldo, Fulvio, Serena, Raffael, Javier, Nacho, Giacomo l'altro ragazzo toscano, Tony e Danilo .  Stasera cena speciale, dopo una consulta andiamo a fare la spesa, invitiamo un sacco di gente, nessuno sa quante persone arriveranno. A tutti diciamo dopo le 8.
Al supermercato andiamo io, Claudio, Lucia, Aldo, Fulvio.
Aldo fa il primo, mi resta il secondo.
Il menù prevede : riso con zucca e pancetta, sardine impanate e fritte, dessert.
Compro e spino 2.7 kg di sarde.
Cuciniamo un kilo e mezzo di riso.
La tavola si riempie, arrivano ragazze americane, ragazzi americani, delle ragazze che noi chiamiamo Sturtruppen dal primo giorno che vediamo, altea gente mail vista invitata da non si sa chi, arriva una svedese a cucinarsi qualcosa, invitiamo pure lei, alla fine siamo 24 persone.
I problemi logistici della cucina li superiamo bene, aiuto Aldo con il riso, iniziamo a servire il riso e mi butto sotto con le sardine.
Arriva anche la ragazza coreana che mi ha fatto lo shampoo alla barba a Burgos, mi porta un po di caramelle, sa che è termino il cammino, le offro sardine fritte, apprezza come tutti i commensali.
Lucia ci aiuta in cucina, tutti collaborano, finito di cuocere le ultime sardine esco in sala, e Tony fa partire un applauso, lo seguono tutti, arriva ad accarezzare il cuore. Poi arriva anche Aldo e prendiamo un altro applauso.

Un ragazzo Cecoslovacco, Malek, mi chiede cosa deve mettere per la cena, gli sorrido, ha male ad un ginocchio, gli dico che come ringraziamento arrivi a Santiago. Mi abbraccia forte.
Saluto un ragazzo Argentino. Le americane ringraziano, vanno e poi tornano regalando a me ed ad Aldo della Cioccolata per la cena. Chiunque passa per la cucina si ritrova riso o sardine, un pezzo di pane od un dolce, abbiamo anche un melone bianco Buonissimo.
Le sardine don piaciute un sacco.
Javier, Danilo e Tony puliscono tutto, sono splendidi compagni regalati dal Cammino.
La Sturtruppen sorride, gli spagnoli anche. Arriva un ragazzo e pone la sua cioccolata al centro della tavola, arrivano bottiglie di vino e complimenti.

Abbraccio tutti, mi tendono la mano, ma poi si sciolgono in un abbraccio che regalo a cuore sereno, ringrazio La Fonte per tutto quanto.

Alcuni li rivedrò per colazione, altri magari mai più.

Domani prosegue un viaggio differente.

Infine, condividere quello che abbiamo è la ricchezza più grande che ognuno di noi possiede.
Il cammino é una spaccato di vita. È la vita stessa, senza Vita non esiste un cammino. Siamo piccole gocce di Luce, frammenti eterni.

Grazie ad ogni passo fatto assieme, ad ogni singolo centimetro di cielo visto camminando verso ovest. Grazie per ogni caffè, sorriso tortilla, grazie per quello che abbiamo Condiviso.

Il vostro cammino vi porti ovunque Voi desiderate andare. Il buon vento soffi sempre alle vostre spalle, compagni di Vita.

Buen camino.

Namsasté.

Grazie di Cuore a Cecilia, per il supporto morale e per lo splendido lavoro fatto. Grazie per essere stata qui.

3 commenti:

  1. Grazie, anche di cuore a te, per permittirmi camminare acanto a te. Ancora mi manca lavoro di traduzione, ma sai che lo facio con molta gioia.

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  2. Parada 17.

    Noche tranquila somos pocos en el albergue, estamos yo, Claudio, Javier, Rafael y Nacho y otros 5 peregrinos.

    Con los españoles decidimos cenar juntos después de un partido de mous, juego típico español qe nos explicaron.
    El menú consta de pasta al atún y jitomate, aportados por nosotros, y huevo cocido por ellos. Comemos como peregrinos hambrientos, entre 5, un kilo de pasta y doce huevos, al terminar, un par de pláticas, sonrisas y a dormir.

    A las 7 y media nos levantamos nosotros sólo los italianos, en el bar del albergue hay un centro social, donde tomamos un café, antes de partir, guardamos todo y ponemos la cubierta a las mochilas.

    El camino en la primera parte sigue la estatal, un camino muy mental, mesetas, después el Hospital de Orbigo, se toma un bello sendero sobre la tierra.

    Se camina bien, conocemos a Pierluigi, un francés que partió de Le Puy. Después parada en el bar del centro social, llueve y nos metemos.

    Encontramos las señoras de México D.F Y les digo que me gustaría acariciar esas tierras.

    Bello camino, hay castañas y hongos.

    Antes de Astorga nos quedamos con David, un chico español que vive sobre el camino, le hablo de Giorgio, cree acordarse de él, hablamos de la vida, de que Dios puede tocarnos a cada uno de nosotros.

    Nos abrazamos fraternalmente antes de partir, él ofrece al servicio del peregrino lo que tiene, prepara succhi, plátanos, café y sopas.Si uno quiere, le deja un donativo, Claudio se ilumina, me dice que es la vida a la que le gusta hacer esto.

    Para Astorga faltan 6 kilómetros, llegamos rápido, al entrar al puente que ayuda a los peregrinos a atravesar la vía, me encuentro un ladrillo con el escrito: Vamos Luca vamos. Sonreímos, Claudio decía que la teníamos que encontrar,el Universo lo ha dispuesto así; sonrío mientras le tomo una foto.

    Un bocadillo en la plaza, empanadas de carne y una kas de limón. Le pregunto a Michele para saber si tienen idea de dónde dormir, encuentro un albergue.Llegamos al lugar, encuentro de nuevo a Lucía, estoy muy feliz de volver a verla.

    Apenas entro a la recámara me quito los tenis, tengo los calcetines rotos, hago una foto y después los tiro, me han acompañado en tres caminos.Gracias.

    Dejó también el bastón, le regalo a Claudio el sombrero de paja, el árnica y una mandarina.

    Después vamos hacia la ciudad, un paseo hacia la Catedral y el Palacio Gaudí. Esperamos a los demás, llegan Michele, Aldo, Fulvio, Serena, Rafael, Javier , Nacho, Giacomo, el otro chico de la Toscana, Tony y Danilo.

    Esta noche una cena especial, después de una consulta, vamos al super, invitamos a la cena a muchas personas, ninguno sabe cuántos van a llegar, a todos les decimos que después de las 8,al super vamos yo, Claudio, Lucía, Aldo y Fulvio. Aldo llega primero, yo soy el segundo.

    El menú es arroz con calabaza y tocino, sardinas empanizadas y fritas y postre.

    Compro y limpio 2.7 kilos de sardinas.Cocinamos un kilo y medio de arroz.

    La mesa se llena llegan chicas y chicos estadounidenses, de las chicas que nosotros llamamos Sturtrupen el primer día que las vimos, hay otras personas invitadas por quién sabe quién. Llega una suiza a cocinarse algo, también la invitamos, al final somos 24 personas.

    Los problemas logísticos de la cocina los superamos bien, ayudo a Aldo con el arroz, empezamos a servir el arroz y le ayudo con las sardinas.

    Llega también la chica coreana, la del shampoo de la barba en Burgos, me regala unos caramelos, sabe que ya se acaba el camino, le ofrezco sardinas fritas, lo aprecia como todos los comensales.

    Lucia nos ayuda en la cocina, todos colaboran, termino de cocer la última sardina, salgo a la sala y Tony pide un aplauso, lo siguen todos, llega a acariciar el corazón, después también llega Aldo y le damos otro aplauso.

    Un chico checoslovaco, Malek, me pregunta qué cosa hay de cenar, le sonrío, está mal de una rodilla, le digo que como agradecimiento, llegue a Santiago, me abraza fuerte. Me despido de un chico argentino, las estadounidenses agradecen, nos regalan a mi y a Aldo un chocolate para la cena.







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  3. Continuación.

    Cinco pasan por la cocina, se encuentran arroz y sardinas, un pedazo de pan o un dulce, tenemos también un melón blanco buenísimo.

    La sardina nos gustó muchísimo. Javier, Danilo y Tony limpian todo, son espléndidos compañeros regalados por el camino.

    Las sturtruppen sonríen, los españoles también. Llega un chico y pone su chocolate al centro de la mesa, llegan botellas de vino y felicitaciones.

    Abrazo a todos, estrechamos las manos, después nos unimos en un abrazo que es un regalo que calma el corazón, agradezco a La Fuente por tanto.

    A algunos los veré de nuevo en el desayuno, a otros tal vez nunca más.

    Mañana sigue un camino diferente.

    Al final, compartir aquello que tenemos, es la riqueza más grande que cada uno de nosotros tiene.
    El camino es algo que marca la vida, es la vida misma, sin vida no existe un camino, somos pequeñas gotas de luz, fragmentos eternos.

    Gracias por cada paso hecho juntos, en cada centímetro de cielo visto caminando hacia ovest. Gracias por cada café, sonrisa, tortilla, gracias por lo que compartimos.

    Que su camino los lleve hacia dónde ustedes deseen ir. El buen viento sopla siempre a sus espaldas compañeros de vida.

    Buen camino.

    Namasté.

    Garcias de corazón a Cecilia, por su apoyo moral y el espléndido trabajo hecho. Gracias por haber estado aquí.

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